martedì 5 maggio 2009

La leggenda dell'arcobaleno

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La leggenda narra che, quando nasce un bambino, Dio crea un ponte tra il cielo e la terra: l’arcobaleno,


per perpetuare un patto d’amore con il mondo e l’umanità. Ogni bimbo è un dono di tenerezza dai colori dell’iride.


L’arco è un mezzo cerchio, una metà di bene regalata da Dio ad ogni fanciullo, il quale ha come compito,

durante il percorso della vita, di completarlo in un unico insieme rotondo ed armonico.


Il cerchio dell’esistenza è concluso da un ultimo punto, un atomo indissolubile che, alla fine della vita,


con una scintilla divina ci unisce al Padre, per ritornare a Lui, tra le sue braccia.


Ogni giorno ha un regalo per i suoi figli...

Il mondo con le sue mani di vento accarezza la mente.


La natura con toni di luce illumina gli occhi dell’anima.

Il tepore del sole fa battere il cuore.


Festa, quando si nasce è un giorno di festa!


Le piante danno ossigeno al respiro.


La musica è il battito del sangue che scorre nelle vene.


Cascate di lacrime per la gioia della vita.


Il profumo della terra, appena baciata dalla pioggia,


s’impregna nella memoria, fino ad arrivare al cuore.


Come creta si plasma il ricordo di un sogno antico.


Un campo di grano bagnato, papaveri spavaldi fanno capolino qua e là,

fiordalisi impauriti spuntano sparuti con il loro caldo azzurro.


Nell’aria l’odore gradevole dei fiori di campo.


Il dolce sapore del succo della frutta nutre d’ingenuità il corpo.


Vivere un’essenza concessa, esistere per il creato,


riscaldati dalla rassicurante coperta della natura.


Vivere per la gente, per dare noi stessi a tutti quanti.


La volta celeste notturna è incastonata di stelle dorate.


La luna d’argento nel cielo aspetta un racconto,


un pensiero, il soffio di una favola fatata, incantata.


Ad ogni bambino piccino, si racconta così la leggenda dell’arcobaleno, come figlio di Dio, del mondo,

della natura umana, si sente persona nell’universo e con il cuore in mano va incontro al destino, al domani,

fino ad arrivare a concludere il suo cerchio d’amore.


Ogni tanto dalla tasca toglie il fazzoletto per asciugare le lacrime, ma quando alza gli occhi al cielo e vede l’arcobaleno,


un sorriso gli si strappa dalle labbra, rammenta che Dio è vicino a lui e che lo sta tenendo per mano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Meraviglioso racconto