lunedì 30 marzo 2009

CROCIFISSA NELLA CROCE DEL CROCI­FISSO

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CROCIFISSA NELLA CROCE DEL CROCI­FISSO

Corredentrice è Maria, il Padre non ha voluto risparmiare la Madre meno del Figlio. Maria offre la Vittima sul Calvario e Si offre Vittima per tutti gli uomini di tutti i tempi. "O Maria, grazie Ti dicono i cuori riconoscenti. Grazie per avere sofferto volontariamente per figli ingrati e cattivi. Grazie per avere accettato pienamente il disegno di salvez­za dell'umanità del Padre. Grazie per la Tua vita terrena trascorsa nel dolore a causa dei Tuoi figli, e nell'amore continuo verso Tuo figlio Gesù". Maria, la Martire d'Amore.

Gesù muore, Maria vorrebbe morire, non per disperazione, ma perché senza il Figlio sulla terra, cosa rimane a fare? Ma ancora accetta con umilissi­ma sottomissione la Volontà del Padre: aiutare la Chiesa del Figlio a crescere, ora che era nata. Dopo la sepoltura, Maria ritorna per la via percorsa dal Figlio. Tanto Sangue per terra, quello del Figlio, Sangue che dice al Padre di perdonare l'umanità, e alla Madre dice di perdonare il Figlio se Lei ha sof­ferto indicibilmente. Sangue sparso che Maria vor­rebbe raccogliere perché Sangue di un Dio, Sangue di Suo Figlio, ma anche Sangue di Maria.

La Chiesa proclama che "la Beata Vergine, insieme con l'Incarnazione del Verbo Divino,_fu pre­destinata fin dall'Eternità quale Madre di Dio". Allo stesso modo è stata la Socia, cioè ha condiviso con Gesù, alla Redenzione, associando i Suoi indi­cibili dolori di Madre, alla terribile Passione e Mor­te del Figlio per ottenerci la ?ita Eterna. Certo, Maria è Cooperatrice in maniera secondaria e dipendente da Gesù, perché noi abbiamo ottenuto perdono dal Padre per mezzo della Crocifissione dell'Agnello di Dio Immacolato. Con la fedele condivisione della sofferenza, Maria ha perciò unito le "spade " del Suo Cuore alla 'lancia" del Cuore di Gesù, diventando per noi Madre nell'ordine della Grazia. Per questo San Bernardo chiama Maria, "l'acquedotto della Grazia, il canale della Grazia divina ", per mezzo del quale chi ricorre a Lei, ottie­ne Grazie e tutti i Doni di Dio.

Padre Giulio Scozzaro

venerdì 27 marzo 2009

LE MANI DI DIO

LE MANI DI DIO

Un maestro viaggiava con un discepolo incaricato di occuparsi del cammello. Una sera, arrivati ad una locanda, il discepolo era talmente stanco che non legò l’animale.

“Mio Dio, pregò coricandosi, prenditi cura del cammello: te lo affido”.

Il mattino dopo il cammello era sparito.

“Dov’è il cammello?” chiese il maestro.

“Non lo so”, rispose il discepolo. “Devi chiederlo a Dio! Ieri sera ero così sfinito che gli ho affidato il cammello. Non è certo colpa mia se è scappato o è stato rubato. Ho semplicemente domandato a Dio di sorvegliarlo. E’ Lui il responsabile. Tu mi esorti sempre ad avere la massima fiducia in Dio, no?”

“Abbi la più grande fiducia in Dio, ma prima lega il tuo cammello”, rispose il maestro. “Perché Dio non ha altre mani che le tue”.

canto brasiliano:


Dio solo può dare la fede;

tu, però, puoi dare la tua testimonianza.

Dio solo può dare la speranza;

tu, però, puoi infondere fiducia nei fratelli.

Dio solo può dare l’amore;

tu, però, puoi insegnare all’altro ad amare.

Dio solo può dare la pace;

tu, però, puoi seminare l’unione.

Dio solo può dare la forza;

tu, però, puoi dare sostegno a uno scoraggiato.

Dio solo è la via;

tu, però, puoi indicarla agli altri.

Dio solo è la luce;

tu, però, puoi farla brillare negli occhi di tutti.

Dio solo è la vita;

tu, però, puoi far rinascere negli altri il desiderio di vivere.

Dio solo può fare ciò che appare impossibile;

tu, però, potrai fare il possibile.

Dio solo basta a se stesso;

egli, però, preferisce contare su di te.

martedì 24 marzo 2009

Preghiera di un ragazzo

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Ho tutto il futuro davanti a me,
tutta la vita, Signore.
E io l'affido a te,
perché impari a viverla aiutando gli altri
e pensando agli altri
con gioia e generosità.

Tienimi per mano, Gesù,
e non sarò più schiavo del mio peccato.
In questo momento sono davanti a te
e voglio esserlo per sempre.

(Dal catechismo "Sarete miei testimoni")

domenica 15 marzo 2009

A TE, O BEATO GIUSEPPE

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A te,o beato Giuseppe

A Te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fidu­ciosi invochiamo il Tuo patrocinio insieme a quello della Tua Santissima Sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che Ti strinse all'Immacolata Vergine Maria Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fan­ciullo Gesù, riguarda, Te ne preghia­mo, con occhio benigno, la cara ere­dità che Gesù Cristo acquistò con il suo Sangue, e con il Tuo potere ed aiuto, soccorri ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal Cielo in questa lotta con il potere delle tenebre, o nostro fortissimo Protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del Bambino Gesù, così ora difendi la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità. Estendi sopra ciascuno di noi il Tuo continuo patrocinio, affin­ché con il Tuo esempio, e con il Tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire, e consegui­re l'eterna beatitudine in Cielo.

Amen.

sabato 14 marzo 2009

Quaresima, tempo di penitenza. Quale il senso?

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"Penitenza significa: ristabilire e guarire. La nostra vita è abbastanza spesso una vita guasta, una vita che si fa condizionare dalle ferite. Nella quaresima possiamo guardare le nostre ferite e tenderle a Dio. In questo modo possono essere guarite." – di Anselm Grun

giovedì 12 marzo 2009

IN CAMMINO VERSO LA SANTA PASQUA


Davanti agli alti e bassi che così spesso si alternano e che ti
spaccano, Gesù ti indica il cammino. Il calvario dell’angoscia verso cui si dirige, viene preparato dal Tabor della gioia e della
Consolazione, perché alla luce si arriva solo affrontando le tenebre.
E dopo l’emozione dell’incontro con lui, Gesù ci
rimanda sulla strada,
ad
affrontare con passione le battaglie di ogni giorno.
Il tempo della Quaresima ci prepari a
gustare il dono della Pasqua e, come i magi, tracciamo la nostra strada guardando la stella.
La
luce del tuo volto trasfigurato, o Signore, ci illumini anche quando la strada si fa dura!


“Una catechista chiese ai bambini quali luci ci fossero in chiesa, uno rispose i lampadari, un altro le candele, altri il lumino del tabernacolo e le finestre, infine un bambino alzò la mano e disse:”gli occhi delle persone”.
Io l’ho visto il volto trasfigurato delle persone: il volto di colui che dopo la riconciliazione ha ricevuto Cristo, il volto degli sposi cristiani aperti alla vita anche nelle difficoltà, il volto del malato terminale che abbraccia la sua situazione ripetendo un “si” quotidiano, il vol-to del bimbo che ritrova il sorriso nella nuova famiglia nonostante la guerra l’ha reso or-fano; ho visto ed ho rivisto tanti volti trasfigurati, ma ho potuto vederli solo perché anche io mi sono lasciato trasfigurare!!“
B. Ferrero

lunedì 9 marzo 2009

Santa Maria, donna elegante

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Santa Maria, donna elegante, dal momento che vestivi così bene, regalaci, ti preghiamo, un po' dei tuoi abiti. Aprici il guardaroba. Abituaci ai tuoi gusti. Lo sai bene, ci riferiamo a quei capi di abbigliamento interiore che adornarono la tua esistenza terrena: la gratitudine, la semplicità, la misura delle parole, la trasparenza, la tenerezza, lo stupore. Ti assicuriamo: sono abiti che non sono ancora passati di moda. Anche se sono troppo grandi per le nostre misure, faremo di tutto per adattarli alla nostra taglia.

Svelaci, ti preghiamo, il segreto della tua linea. Innamorati del tuo esprit de finesse. Preservaci da quelle cadute di stile che mettono così spesso a nudo la nostra volgarità. Donaci un ritaglio del tuo velo di sposa. E facci scoprire nello splendore della natura e dell'arte i segni dell'eleganza di Dio.

Santa Maria, donna elegante, liberaci da quello spirito rozzo che ci portiamo dentro, nonostante i vestiti raffinati che ci portiamo addosso, e che esplode tante volte in termini di violenza verbale nei confronti del prossimo. Santa Maria, donna elegante, tu che hai colto con tanta attenzione il passaggio di Dio nella tua vita, fa' che anche noi possiamo captare la sua brezza. Anche lui è molto elegante, e difficilmente irrompe nella nostra storia con la potenza del fuoco o dell'uragano o del terremoto; ma, come sul monte Oreb, si fa sentire nello stormire leggerissimo delle fronde. Occorrono antenne delicate per registrare la sua presenza. C'è bisogno di un orecchio sensibile per percepire il frusciare dei suoi passi quando, al meriggio, come faceva con Adamo, scende ancora nel nostro giardino. Aiutaci a intuire tutta la delicatezza di Dio in quella espressione biblica con la quale egli, il Signore, esprime quasi il pudore di disturbarci (forse a Giovanni, mentre scriveva l'Apocalisse, quelle parole gliele hai dettate tu): «Ecco io sto alla porta e busso. Se uno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui, ed egli con me» (Ap 3,20). Rendici pronti a rispondere, con la tua stessa finezza di stile, al suo discreto bussare. Così che possiamo aprirgli subito la porta, e fargli festa, e condurlo a tavola con noi. Anzi, visto che lui si ferma, perché non rimani a cena anche tu?

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+ Don Tonino Bello
(18/03/1935 - 20/04/1993)




venerdì 6 marzo 2009

Camminare,vedere, sentire

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Ecco è venuto il tempo in cui liberarsi dall’affanno

Ecco è venuto il tempo in cui liberare il proprio cuore

Lasceremo che lo Spirito ci guidi verso il deserto

Proveremo fame e sete di una Parola che non viene meno

Ecco è venuto il tempo in cui dare spazio all’ascolto

Ecco è venuto il tempo in cui cercare il volto di Dio

Lasceremo che lo Spirito ci conduca per sentieri nuovi

Sentiremo il desiderio di essere purificati e trasfigurati

Ecco è venuto il tempo in cui aprire le mani al povero

Ecco è venuto il tempo di riconoscere Dio tra la folla dei miseri

Lasceremo che lo Spirito bruci l’egoismo duro a morire

Chiederemo al fuoco di Dio

Di percorrere le nostre membra

Apri i miei occhi Signore, alle meraviglie del tuo amore

Apri le mie mani Signore, che si chiudono per conservare tutto

Fa che io cammini Signore, anche se il cammino si fa duro ed esigente

Fa che io senta Signore, i fratelli che gridano verso di me

Quando arriva la sera e il peso del giorno

Signore resta con me.

( Don Elio Catarcio)

domenica 1 marzo 2009

GESÙ E I BESTEMMIATORI

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GESÙ E I BESTEMMIATORI



Gesù rivelò alla Serva di Dio, Suor Saint-Pierre, carmelitana di Tours (1843), l'Apostola della Riparazione: « Il mio nome è da tutti bestemmiato: gli stessi fanciulli bestemmiano e l'orrìbile peccato ferisce apertamente Ìl mio Cuore. Il
peccatore con la bestemmia maledice Dio, lo sfida apertamente, annienta la Redenzione, pronuncia da sé la propria condanna, la bestemmia è una freccia avvelenata che mi penetra nel Cuore, Io ti darò mia freccia d'oro per decatrìzzarmi la ferita dei peccatori, ed è questa:


Sempre sìa lodato, benedetto, amato, adorato,
glorificato, il Santissimo, il Sacratissimo, l'adoratissimo
eppure incomprensibile - Nome di Dio
in cielo, in ferra o negli inferi, da tutte le creature uscite dalle mani di Dio.
Per il Sacro Cuore il nostro Signore Gesìi Cristo
nel Santissimo Sacramento dell'altare. Amen.


Ogni volta, che ripeterai questa formula ferirai il mio Cuore d'amore. Tu non puoi comprendere la malizia e l'orrore della
bestemmia. Se la mia Giustizia non fosse trattenuta dalla Misericordia, schiaccerebbe il colpevole verso il quale le stesse
creature inanimate si vendicherebbero, ma ìo ho l'eternità per punirvi! Oh, .se sapessi quale grado di gloria ti darà il Cielo dicendo una volta sola: O ammirabile Nome di Dio! in spirito di riparazione per le bestemmie!».

Nel 1846 la Madonna appariva piangente a La Salette lamentandosi che ormai non poteva più trattenere il
braccio della divina giustizia irritata contro i bestemmiatori, e minacciava gravi castighi se non si cessava d'insultare il Nome Santo di Dio.

GESU’ E MARIA VI AMO SALVATE TUTTE LE ANIME

SIA BENEDETTA LA SANTA IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA ORA E NEI SECOLI

Ripetiamo sovente queste preghiere riparatrici, specie dopo aver sentito qualcuno bestemmiare, Gesù ci renderà un grandissimo merito se lo consoliamo e ammoniamo con amore e rispetto i nostri fratelli bestemmiatori